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Le censure del Tex

La saggezza dei settant’anni di Tex e gli scandali della gioventù

Negli archivi dell’Istituto Luce riposa un documento che rappresenta il motore immobile dei desideri e delle ricerche di tutti i collezionisti maniacali della seconda serie di Tex Gigante.

Il documentario (La Settimana Incom 00583 del 20 aprile 1951) si preoccupava della qualità morale dei giornalini dell’epoca, con toni oggi buffi ma adeguati al tempo. Ne scaturirono iniziative politiche – nel 1951, 1955 e 1958 – e disegni di legge ad hoc (mai convertiti), che si proponevano l’istituzione di un controllo preventivo sulle pubblicazioni a fumetti.

Il ravvedimento operoso  e la lunga mano della censura

L’editoria italiana per ragazzi, Bonelli in testa (che ben sapeva di essere “fuori” dai limitati binari pruriginosi dell’epoca; Tex era in edicola nelle versioni a striscia dal 1948, e nell’immediato dopoguerra c’era ben altro da pensare che a scollature di sciantose e gonnelle di squaw) si … autocensurò.

Per le prossime storie era facile: bastava evitare scene violente, linguaggi inappropriati e pose femminili sconvenienti, ma riguardo al pregresso? I numeri dall’1 “La mano rossa” al 14 “La gola segreta” erano già stati stampati e distribuiti nelle edicole di tutta Italia…

La questione fu risolta draconianamente: si procedette a una ristampa con modifiche, in ossequio a un “Codice morale di autoregolamentazione”, senza badare troppo al sottile. Così, la celeberrima seconda vignetta della prima storia del primo numero dell’edizione originale, dove Tex poteva permettersi di dire “Non è lo sceriffo con i suoi scagnozzi”, venne censurata cambiando la frase in “Non è lo sceriffo con i suoi uomini”. Insomma, il linguaggio del 1948, nel 1958 non andava più bene. Le modifiche si accumularono negli anni, per stabilizzarsi solo con l’edizione “Tre stelle”, che sostanzialmente cristallizzò le storie. Qualche “texologo” le ha contate: ne “La mano rossa” tra la prima e l’ultima versione le vignette corrette, a vario titolo, sono 127.

La rarità dei fumetti “illegali”!

C’è chi le colleziona tutte, naturalmente, ma è un ginepraio inestricabile: di alcune, quale sia stata corretta prima quale dopo non lo sa nessuno. Per questo la sola certezza di possedere una serie omogenea è legata alla mancanza di censura. Per questo i fumetti non censurati costano così tanto. Nel caso di esemplari davvero belli (e certamente originali), tantissimo.

E’ stato battuto qualche tempo fa un numero 2 non censurato a  € 223,00 (27 offerte).

Rimandando al magnifico sito http://www.fantascienza.net/vegetti/Tex/2seriegigante.htm

per qualsiasi altra curiosità sulle mille variabili di Tex gigante seconda edizione, eccone un assaggio: la vignetta censurata e non censurata del numero 2. La ragazza si è coperta e, naturalmente, non usa la pistola.

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