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Sezanne e il Liberty Filatelico
L’inizio del XX secolo coincise con l’ascesa al trono di Vittorio Emanuele III, re d’Italia; ma il primo ventennio che segnò anche un cambiamento nell’aspetto grafico della produzione filatelica e non solo. Il rinnovamento riguardava il nuovo stile “LIBERTY” o “FLOREALE”, con un indirizzo che coinvolgeva l’attività principale di alcuni artisti che si basavano sulla “grafica di pubblica utilità”.
Dal disegno originale (pura creazione artistica), venivano riprodotti, in opportuna dimensione manifesti, cartoline, chiudilettere e, in formato ancora più ridotto, francobolli. Era l’epoca in cui si pubblicava tra l’altro, CRONACA BIZANTINA, periodico letterario di cui era direttore il vate Gabriele d’Annunzio.
Stesso periodo in cui nacque la società “In Arte Libertas” che raggruppava artisti e più specificatamente incisori, e autori di ex libris che l’Amministrazione postale utilizzò largamente fino a tutti gli anni ‘20.
Notevole fu la partecipazione di artisti alla annuale Mostra d’Arte della Biennale di Venezia di cui viene proposta una immagine in cartolina del 1914.
Autore e disegnatore del Manifesto e della riduzione in formato cartolina fu Augusto Sezanne di cui si riporta un breve curriculum vitae. Nasce a Firenze il 31-08-1856, muore a Venezia il 6-1-1955. Formatosi nell’ambiente artistico bolognese, fu pittore, architetto, decoratore, cartellonista, illustratore e grafico. Fu professore di ornato, insegnando negli Istituti di Belle Arti di Modena, Bologna e Venezia. In quest’ultima città si stabilì a partire dal 1893, cooperando attivamente con la Biennale, sia come espositore dal 1901 al 1932, sia come esecutore di manifesti e cartoline (1899-1920). Molto ricercata è quella del 1900 stampata per il “Veglione della cartolina” a Venezia. Collaboro a varie riviste, come “Italia ride”, “La lettura”, “Il secolo XXI” e “Il soldato”. Della sua opera di architetto si ricorda la palazzina Majani di Bologna (1908). Ha anche svolto l’attività di mosaicista.
ln campo postale, la sua prima realizzazione fu una cartolina commemorativa emessa il 19 settembre 1895 per il 25° Anniversario della liberazione di Roma. Nella parte posteriore, racchiuso in un ovale da 10 centesimi, l’effigie di Umberto I. Al verso l’allegoria e, in basso a destra due medaglioni raffiguranti Vittorio Emanuele Il e Umberto con la Regina Margherita. Le due riproduzioni dell’intero si riferiscono a due tirature per complessive 1.080.000 esemplari. Tali tirature si distinguono per la vignetta e l’allegoria in colore bruno chiaro e scuro. Nel 1911 apparve il francobollo da due centesimi per la serie del Cinquantenario del Regno dove il disegno ritrae una mano che impugna spada tra due rami di palme, simbolo del martirio degli eroi. Francobollo in stampa calcografica nella tiratura di poco più di 4 milioni di esemplari realizzata dalla Officina Carte Valori di Torino. Primo francobollo facente parte di una serie di 4 valori con decreto dell’allora Ministro delle regie poste: Augusto Ciuffelli. Francobollo, il cui secondo esemplare mostra una varietà nello spostamento orizzontale della dentellatura. Il 25 aprile 1912 – festa di San Marco – ebbero luogo a Venezia le celebrazioni per l’avvenuta ricostruzione del Campanile, andato distrutto dieci anni prima. Si deve a Sezanne il bozzetto per i due francobolli commemorativi che presentano una efficace composizio
ne panoramica della città. Dallo stesso impianto grafico fu ricavato anche un chiudilettera privo del valore di affrancatura.
A. Sezanne è stato fautore dei due valori somiglianti fra loro con il campanile della basilica che emerge sulle cupole delle altre chiese di Venezia. Tiratura di 500.000 serie complete stampate a Torino. Nel 1913, quando la serie dei due francobolli scadde di validità nella vendita riservata nella città lagunare, fu realizzato privatamente e messo in vendita, presso i custodi del Campanile, un chiudilettera già descritto di formato e contenuto identico al francobollo con alcune diversità. In luogo di POSTE ITALIANE la dicitura era CAMPANILE S. MARCO. In basso, al posto dello stemma sabaudo, lo stemma del Leone di San Marco.
A distanza di un secolo, riproponiamo la commemorazione di uno dei tanti multiformi artisti del primo periodo del ‘900 riguardante la suggestiva espressione della Art Nouveau che, in Italia, prese la denominazione di LIBERTY, e che spesso furono autori anche di francobolli.
Grazie ad Augusto Ferrara per aver messo a disposizione questo articolo dalla rivista l’Informazione del Collezionista del 2014.
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